Da un pò di tempo a questa parte quando incontro persone che a mio modo di vedere possono esser “felici” cerco di capire quale sia il motivo e dalle risposte che ricevo capisco di aver di fronte persone che sicuramente vivono il presente, pensano al futuro positivamente e non vivono nel passato.
Pertanto:
Ti e’ già capitato in una discussione di tirare fuori episodi negativi accaduti nel passato?
Ti voglio fare un’altra domanda e ti chiedo di rispondere con attenzione:
Con quale intento lo hai fatto?
Te la ripeto … e pensa bene alla risposta…. Con quale intento lo hai fatto?
Ricordare al tuo partner, al tuo socio, al tuo parente, al tuo collega o amico l’errore che ha commesso nei tuoi confronti che intento ha? E Rinfacciarglielo?
Con che stato emotivo glielo comunichi?
Pensi che dall’altra parte ci sia ricezione visto il tuo stato d’animo?
Se poi parliamo di ex… come potrebbe essere la comunicazione?
Ti do una bella e una cattiva notizia contemporaneamente….
Se hai bisogno di tirare il fuori il passato per rivendicare il presente e’ semplicemente perché non stai Vivendo nel presente ne probabilmente vivevi il passato…
Hai mai provato a guidare la macchina guardando costantemente
lo specchietto retrovisore? Che fine fai?
Secondo te con la testa rivolta al passato…. Che fine fanno i tuoi rapporti?
Se il rapporto di cui stiamo parlando e’ con i tuoi figli, esser rivolti al passato quanto li influenza?
Ti sto tempestando di domande, lo so… ma voglio semplicemente farti ragionare nel caso incappassi nell’errore di vivere nel passato.
Penso che abbiamo fatto tutti questo errore. Se diamo potere al passato di influenzare totalmente il nostro presente è come salire su una macchina dal lato del guidatore con l’auto che ha il pilota automatico per una strada obbligata già tracciata.
Dare potere al passato significa toglierlo al presente e ancor più al futuro
Il passato è esperienza… PUNTO.
Analizzarlo è una cosa, Viverci un’altra.
Vivere nel passato acceca nel vero senso della parola quanto di buono c’è stato in un rapporto e soprattutto azzera l’insegnamento che ne può derivare.
Se ci pensiamo uno strumento “manipolativo” che viene utilizzato dallo Stato, dal Capo di un azienda ed in generale dalle persone nei rapporti e’ creare paura, spaventare…. perche’ con la paura si riesce a controllare…
Spaventi, blocchi e rigiri come un calzino quanto e come vuoi tu chi ti sta di fronte a cominciare dalle persone zerbino.
Sia chiaro… A volte far provare un minimo di paura e’ efficace…. Ma quando la strategia dello spavento e’ l’unica (o quasi) che utilizzi c’è qualcos’altro… A cominciare dalla paura che tu hai e che vuoi vomitare su chi ti sta di fronte.
E non ti lamentare se per caso vomiti le tue paure su qualcuno e poi questo qualcuno sviluppa insicurezza.
Nei rapporti di coppia I Coraggiosi stanno con i Coraggiosi, I Paurosi con I Paurosi
Se sei un genitore (se non lo sei fai finta di esserlo 🙂 ) pensi che le tue paure non influenzino I tuoi figli?
Le paure creano semplicemente blocchi emotivi e fisici. Il nostro fisico è semplicemente lo specchio dei nostri stati d’animo
Possiamo incontrare:
- Datori di lavoro che con la “minaccia” diretta o facendolo capire fanno provare la paura di perdere il posto di lavoro ai propri collaboratori, oppure ricordano che la fuori c’è la crisi (la crisi l’hanno loro nel cervello innanzitutto)
- Genitori che vogliono imporre la loro volontà ricordando in maniera moderna che arriva l’uomo nero.
- Compagni o ex che ti ricordano costantemente gli errori che hai fatto (secondo la loro visione ovviamente) per creare debolezza, senso di colpa in modo da poterti guidare come vogliono.
Ogni qualvolta ricordi ad una persona un errore che questa persona ha commesso, secondo il tuo punto di vista, non fai altro che riaprire la TUA ferita e spargere del sale sopra.
Conosco persone che usano questa strategia del rinfaccio autoconvincendosi che in realtà loro stanno benissimo.
Non solo sono masochieste, ma pure false in primo luogo con se stesse.
Il nostro inconscio lo sa quando ci raccontiamo una balla ed allora è come se lo facesse apposta… va a ricercare gli stessi episodi che ci fanno incazzare e ce li mette davanti.
E se invece guardo il MIO di passato?!? agli errori commessi aggiungo un forte senso di colpa.
La Strategia Vincente ? Sempre una frase fatta…. ma sono convinto che la migliore sia l’AMORE… Ed in primo luogo l’amore verso se stessi. Un amore cosi grande e solido e che abbia radici profonde a tal punto da non piegarsi neanche con il vento e la pioggia piu’ “spaventosi”.
Pertanto:
1) Prendere carta e penna e sfogarsi su ciò che ci fa incazz… del nostro passato o del passato comportamentale di altri
2) Farsi la seguente domanda: “ma se fossi nell’altra persona… che tipo di sfogo farei?”
3) Cosa ha (oppure ho) combinato di buono tale persona nei miei confronti?
Ma soprattutto : Visualizzare continuamente il futuro prossimo godendo del presente .. con 2 piccole regoline:
Il proprio futuro prossimo, non quello di altri.
Il tutto in massima “ecologia” ossia senza danneggiare nessuno perchè in tal caso ti si ritorce contro
Probabilmente lo hai già visto ma guardati questo pezzo di film… spettacolare:
Sempre importante ricordarsi il DONO del Presente…di vivere nel “qui ed ora”.
Non ci si riesce molto facilmente, se non si è abituati, ma la crescita è un percorso costante, che ha bisogno del suo tempo. Rivedere questo filmato e leggere questo articolo, costituiscono una nuova consapevolezza da aggiungere alle altre. 🙂
“Dare potere al passato significa toglierlo al presente e ancor più al futuro”!
Grazie Max
Dany
Concordo con Daniela, l’abitudine e le sollecitazioni nel tempo ci indirizzano a rivangare, a “giudicare”, a trovare delle spiegazioni postume mentre dovremmo semplicemente pensare che ogni istante è scelta e in quanto tale presa di responsabilità verso sè stessi. Inutile “piangere sul latte versato” e personalmente credo che siamo portati naturalmente a fare scelte presenti di cuore quindi a posteriori che senso ha riguardarle e pensare che si sarebbe potuto agire, pensare, parlare diversamente?
Nella vita non ci sono prove ma si vive in diretta e questo è comunque positivo, fa crescere e poi chi li decide gli errori? Le regole, la società, l’ambiente . . . noi . . . ma se cambiamo ambiente, società, popolo, nazione cambiano spesso anche le regole e quindi giusto e sbagliato sono concetti relativi, sempre nell’ambito del buon senso e del buon vivere s’intende.
Vivere quì e ora è il dono più bello, averne la ferma consapevolezza riduce notevolmente stress e apprensioni.
Ogni istante si volta pagina e si scrive il libro della nostra vita, unica, inimitabile, originale, incancellabile. Con i suoi chiari e i suoi scuri vale comunque sempre la pena di viverla quì e ora.
Grazie Max!
Lara
ebbene si, anche io sono affetta da tale sindrome e purtroppo continuativa. Ma, non molto tempo fa, una persona a cui tengo, mi ha detto che non riesco a godermi nulla di quello che faccio e di quello che ho, perché non riesco mai a fare un punto zero. Quindi stabilito che si è proprio così, sono andata la dove mi piace tanto stare è ho fatto un’analisi che mi ha portato alla decisione che ho preso, BASTA! voglio vivere nel qui-ora, per me, per tutto quello che è stato, e per ciò che mi ha portato fino qui. ho sofferto …si ma ho perdonato, ho trovato il buono in chi mi ha fatto del male, ho lasciato andare tutto… ho voltato le spalle e ora sono qua pronta ad accogliere tutto quello che di buono mi arriva!!!
GRAZIE MAX!!!