Nel mondo in cui viviamo oggi rispetto al prossimo c’è più menefreghismo o amore?
E’ aumentato o diminuito l’aiuto nei confronti di chi sta male?
Sicuramente le organizzazioni umanitarie e di solidarietà mondiale sono sempre più in aumento (anche se bisognerebbe leggere i bilanci di alcune), così come e’ aumentato il menefreghismo in mezzo alla strada se una persona sta male soprattutto in alcune delle grandi città.
Un menefreghismo che deriva probabilmente dalle paure che ogni individuo ha e che sicuramente non giovano a nessuno.
Alcuni giorni fa ho letto questa frase : “Nelle mani di chi ti regala un fiore rimane sempre un po’ di profumo” facendo riferimento al fatto che se cerchi di migliorare la vita degli altri indirettamente migliori la tua.
Personalmente ho sempre pensato che la natura dell’essere umano e’ quella di aiutare gli altri, ma che a causa dell’educazione ricevuta basata sulle paure molti di Noi si sono astenuti dal farlo. “Stai attento” “Non ti fidare” “occhio alle fregature” sono frasi che hanno salvato molti di noi dal commettere errori , ma ci hanno bloccato nel dare.
Bisogna cambiare prospettiva per fare questo passaggio e non vedersi più come “individui” ma come insieme.
Una volta lessi : “quando nasciamo noi piangiamo mentre il mondo ride di gioia. Dovremo agire in modo che alla nostra morte il mondo pianga mentre noi sorridiamo sereni”. Ero d’accordo con questa frase anche se oggi la cambierei nella parte finale con “dovremo agire in modo che alla nostra morte il mondo sia più sereno grazie alla nostra vita”.
Ti racconto una storiella :
…C’era una volta una vecchierella che restò vedova del suo adorato marito. Allora andò a vivere con il figlio, la nuora e la loro figlioletta. Un giorno dopo l’altro la sua vista si indeboliva e il suo udito peggiorava. Le sue mani tremavano al punto che le cadevano i piselli sul piatto o versava la zuppa. Non sopportando più il disordine che lei involontariamente creava, un giorno il figlio e la nuora sistemarono un tavolino vicino all’angolo delle scope, e da allora la fecero mangiare lì tutta sola. All’ora di pranzo la nonnina li guardava con occhi pieni di lacrime, ma loro le rivolgevano la parola solo per redarguirla quando le cadeva il cucchiaio. Una sera prima di cena la bambina era seduta sul pavimento a giocare con le costruzioni. “Che cosa stai costruendo ?” le domandò sollecito suo padre. ”Sto costruendo un tavolino per te e per la mamma, così quando sarete vecchi potrete mangiare nell’angolino.” Per un momento che sembrò un’eternità il padre e la madre rimasero muti poi scoppiarono a piangere… Si erano resi conto della crudeltà del loro comportamento e del dolore arrecato alla vecchietta. Da quel giorno la nonna mangiò con loro al grande tavolo e se le cadeva un boccone o la forchetta, nessuno ci faceva più caso.
I genitori in questa storia non erano cattive persone, avevano solo bisogno della scintilla della consapevolezza per accendere la candela della compassione. La compassione e la gentilezza quotidiana rendono la nostra vita più ricca…
E’ utile ogni mattina riflettere sul bene che si può fare agli altri durante il giorno, un elogio sincero a chi meno se lo aspetta, un gesto d’affetto o di gratitudine a qualcuno che conosciamo, un’ attenzione particolare ai cari senza alcun motivo, oltre che a pensare su cosa non vogliamo focalizzarci, cosa non ci appartiene e non merita la nostra attenzione.
Prima di dire che i veri amici si vedono nel momento del bisogno, e’ importante chiedersi chi sceglie i propri amici. Ecco perché tutto parte sempre da Noi.
Nel mondo tutto e’ alla ricerca costante e continua di equilibrio…
Ti auguro di guardare questo filmato con molta attenzione… Buona visione! 🙂
Bello! Grazie Max un abbraccio:-) Luisa